Non è solo perché mancano i preti e ne abbiamo uno per due o più parrocchie.
Abbiamo bisogno di costruire un nuovo modello di Chiesa, non solo gerarchica piramidale dove il prete è tutto, ma una Chiesa ‘comunione’ che chiede di valorizzare pienamente il laicato.
Non si tratta di rispondere semplicemente ad una mancanza di… preti, ma di trovare una soluzione positiva basata sul nostro essere cristiani battezzati di fatto membri del Corpo che è la Chiesa.
Dobbiamo riscoprire le vere finalità e i compiti propri della Chiesa. Emergono come finalità principali: la comunione, come sinergia tra le forze e accoglienza tra le differenze; la missionarietà aperta alla evangelizzazione del territorio.
Passare dal modello “parrocchia” a quello di “unità Pastorale” significa soprattutto promuovere maggiormente la corresponsabilità da parte dei laici negli ambiti non strettamente specifici dei preti.
L’idea guida è che l’ unità pastorale non sia un ‘meno’ (meno preti, meno messe, meno servizi, meno residenzialità) ma un ‘più’ (più qualità, più incontro, più scambio di esperienze, più iniziative pastorali coordinate. Come creare condizioni di accompagnamento pastorale per vivere, oggi, una fede al contempo più comunitaria e più personale? Per vivere una chiesa di comunione dobbiamo promuovere nuove forme di ministerilità: persone riconosciute a servizio nei vari settori della pastorale: catechesi, liturgia, carità. Come va nell’esperienza di Cà Onorai e Pozzetto? Vediamo presente la tentazione di lasciare, di staccarci e fuggire, ma molte persone si sentono chiamate a confermare e aprirsi all’impegno perché cresca la comunione e il servizio all’evangelizzazione.
Leggiamo il messaggio del Consiglio pastorale di Cà Onorai alla parrocchia nelle pagine propri di questa bollettino. Sottolineiamo nel messggio: “…Per quanto ci riguarda più da vicino, abbiamo cercato di concentrare i nostri sforzi per dare continuità alle attività ritenute di primaria importanza, in particolare quelle che riguardano i ragazzi nell’Iniziazione Cristiana, nella preparazione ai sacramenti e negli incontri a loro dedicati… In un periodo di transizione così importante e delicato, ma soprattutto in vista del futuro, ci preme sottolineare che c’è bisogno dell’apporto di tutti, non solo delle persone già aggregate a gruppi organizzati. Qualche incomprensione di troppo ha portato diversa gente della nostra Parrocchia ad allontanarsi e non partecipare più delle attività che, comunque sono, sono continuate. Crediamo che la parrocchia potrà avere un futuro solo se costruiremo tutti insieme con l’impegno, la partecipazione, la perseveranza, l’entusiasmo di essere cristiani attivi.” Cerchiamo insieme di costruire comunione, attenti agli appelli dello Spirito presenti nell’ attenzione alle necessità di chi ha bisogno a partire dall’annuncio di Cristo nelle nostre comunità che in passato hanno sentito il bisogno di organizzati in parrocchia.
Don Armando