Campo invernale

Dopo aver passato l’ultimo anno a parlare di coraggio e impegnarci a dimostrarlo, abbiamo deciso per quest’anno di concentrarci, in occasione della riscrizione della Carta di Clan (il documento che ci definisce, in quanto persone e in quanto scout sui punti della fede, della strada e della comunità) e proprio su quest’ultimo punto abbiamo incentrato il nostro campo invernale, per riscoprire perchè siamo Clan e scoprire da che persone è formato.

Siamo partiti il 2 gennaio da Bassano, pieni di voglia di fare nonostante l’intontimento dovuto a capodanno; dopo aver colonizzato un autobus con 27 zaini e altrettanti scout, siamo scesi a Lusiana e ci siamo messi sulla strada a camminare, chiacchierare, faticare, ridere, giocare con la neve … fare comunità! Accompagnati da palle di neve volanti e ammirando meravigliosi paesaggi innevati siamo arrivati a Rubbio. Ospitati nella canonica abbiamo dimostrato le nostre capacità culinarie in una gara di cioccolata calda e dopo aver fatto alcune attività inerenti al tema della comunità abbiamo concluso la giornata con una cena particolare, durante la quale abbiamo dovuto trovare un modo per mangiare con delle forchette dal manico lungo ben un metro: l’unica soluzione era imboccarsi reciprocamente.
Il giorno seguente, svegliatici di buon ora, abbiamo preso i nostri zaini e siamo scesi fino a Fontanelle , dove abbiamo preso l’autobus che ci ha portati più vicino ad Asiago. Scesi a Bertigo abbiamo raggiunto l’Ossario e poi da lì ci siamo spostati verso la nostra destinazione finale: l’istituto Farina. Qui abbiamo trascorso il pomeriggio confrontandoci tra di noi nell’ambito della “correzione fraterna”, momento di forte condivisione della comunità. Il terzo giorno, dopo la messa nel Duomo di Asiago, abbiamo fatto alcuni giochi di gruppo che ci hanno fornito alcuni spunti per una riflessione sui contenuti e sulla forma che vogliamo dare alla nostra Carta di Clan; nel pomeriggio abbiamo proseguito con la seconda ed ultima parte della correzione fraterna e concluso la giornata tra canti e giochi. L’ultimo giorno, dopo esserci cimentati nel pattinaggio “artistico” al Palazzetto del ghiaccio di Asiago e aver pranzato con una gustosa fonduta con pere, siamo saliti sull’autobus che ci avrebbe riportati a casa. Durante questi 4 giorni vissuti fianco a fianco ci siamo resi conto di essere tornati a casa con la sicurezza che può dare solo un gruppo di persone che si accettano e non si giudicano, che si aiutano e non si deridono, che scherzano e non si offendono, che sono comunità.
Serena, Gaia e Francesca Clan cavallo pazzo