10 marzo 2020…

Una data che dovrebbe ricordarti qualcosa, quel giorno iniziò il lockdown in Italia, la chiusura totale di tutte quelle attività non ritenute essenziali; ci fermavamo e di colpo le nostre vite dovevano adattarsi ad un qualcosa che non ci apparteneva, che mai avremmo pensato di vivere. Abbiamo cominciato a prendere famigliarità con termini come DPCM o protocollo di emergenza e forse (ce lo auguriamo) abbiamo preso più consapevolezza delle nostre fragilità! I nostri affetti, il nostro lavoro, i nostri hobby, gli amici, le nostre agende piene di attività, le celebrazioni in chiesa, di colpo si è sospeso tutto in attesa che la situazione sanitaria migliorasse.

Il lunedì 18 maggio sono ripartite tante attività con dei protocolli sanitari da rispettare per il bene di tutti, ma ad oggi dopo quasi 10 mesi, altre attività sono ancora chiuse e le stesse proposte in parrocchia vanno avanti un po’ a fasi alterne.

In mezzo ci stanno 69 giorni con l’obbligo di permanenza nelle proprie abitazioni, in cui vivere sotto lo stesso tetto con chi ami e ben diverso dal condividere gli stessi spazi con altre persone; perciò ognuno di noi ha avuto una diversa percezione del tempo che non si può misurare e paragonare.

10 marzo 2021

In questo senso, ad un anno esatto e all’interno dei mercoledì di preghiera della quaresima 2021, si è pensato di celebrare una S. Messa straordinaria alle ore 19.00 e porre al centro quei 69 giorni che tutti vorremmo non fossero mai esistiti, mettere nelle mani del Signore le gioie, i disagi e le difficoltà contenute tra le nostre mura domestiche, ricordando in maniera particolare coloro che in quei giorni ci hanno lasciato senza che la comunità potesse accompagnarli: Severina Rosso; Antonio Bizzotto; Natalina Cinel; Silvana Salvadori.

Un piccolo segno che in questa quaresima ci può aiutare a sentirci più comunità per continuare a camminare assieme.

Quaresima 2021: Fratelli tutti: la musica del Vangelo

. ..Tuttavia come cristiani non possiamo nascondere che «se la musica del Vangelo smette di vibrare nelle nostre viscere, avremo perso la gioia che scaturisce dalla compassione, la tenerezza che nasce dalla fiducia, la capacità della riconciliazione che trova la sua fonte nel saperci sempre perdonati-inviati. Se la musica del Vangelo smette di suonare nelle nostre case, nelle nostre piazze, nei luoghi di lavoro, nella politica e nell’economia, avremo spento la melodia che ci provocava a lottare per la dignità di ogni uomo e donna». F.T. 277 L’identità cristiana

È il filo conduttore di questa quaresima ed oltre alle domeniche in cui celebreremo assieme la S. Messa, prendendo spunto dalle letture domenicali, ogni mercoledì alle ore 20.00 saremo aiutati a vivere nella nostra chiesa un momento di preghiera e riflessione aperto a tutti e animato dal gruppo catechisti. Un’opportunità da non perdere, aspettiamo anche te!

Il consiglio pastorale invita…

Abbiamo iniziato, in maniera graduale, ad essere comunità attraverso la partecipazione all’Eucaristia che è il momento più alto e più bello del nostro incontro con il Signore.

Come nella vita di tutti i giorni, in cui siamo chiamati ad osservare delle regole per la salute di tutti, la Parrocchia che è di tutti, le cui porte sono aperte a tutti, sta faticando nell’organizzarsi perché si basa sul volontariato.

Non possiamo nascondere che questa pandemia ha solo evidenziato delle difficoltà emerse da alcuni anni, (sarà anche un problema comune ad altre parrocchie, ma questo non può essere motivo che ci possa tranquillizzare) senza la disponibilità al servizio, la comunità non potrà essere in grado di essere “Comunità”: celebrare insieme l’Eucaristica, garantire occasioni di catechesi per ragazzi e adulti, rendere gli spazi di aggregazione (chiesa, sale parrocchiali, aree verdi, ecc.) accoglienti e puliti, intervenire sulla struttura usurata nel tempo, dare attenzione agli ultimi (malati, anziani, poveri, funerali…) e potremmo continuare…

Ci sono tanti bisogni; ognuno di noi ha sicuramente, i suoi motivi per trovare delle difficoltà ma chiediamo alla buona volontà di tutti, quell’azione, ispirata dallo Spirito, di comunione fraterna dove, a fronte di qualche incombenza, si possa favorire la gioia nell’accoglienza e disponibilità con cui la comunità cristiana è chiamata a vivere. Se uno, personalmente, non riesce proprio a dare la sua disponibilità, abbia la vocazione di farne girare la voce come un accorato appello anche in vista del periodo estivo.

Chi fosse disponibile a dare il suo contributo in qualche servizio o avere ulteriori informazioni è pregato di contattare la: presidenza del Consiglio Pastorale attraverso i seguenti recapiti:

cppozzetto@gmail.comDon Armando Cellere
3343958961Emiliano Menegazzo
3387634553Cristina Morando
3483714268Anna Cusinato
3401261347Marta Bizzotto

Da soli non si fa molta strada, ma sappiamo che insieme, con le nostre poche forze, possiamo contribuire a rendere meno difficile momento, nell’attesa di ritornare alla piena normalità…

Il Consiglio Pastorale ringrazia ognuno per quello che potrà fare!

Possiamo riprendere con calma a CELEBRARE INSIEME

Visto il particolare periodo che stiamo vivendo a causa di questa pandemia e la necessità di salvaguardare la salute di tutte le persone, vediamo le linee di comportamento da tenere per poter accedere in sicurezza ai luoghi di culto e serenamente partecipare alle celebrazioni. Con una comunicazione firmata dal nostro Vescovo Claudio in data 12 maggio, è data indicazione ai parroci e ai responsabili delle varie attività parrocchiali riguardo le regole da mettere in atto, nel rispetto di tutti i fedeli presenti e delle norme di sicurezza previste.

In queste prime settimane il parroco con tutto il Consiglio Pastorale hanno valutato di celebrare solo la S. Messa festiva delle ore 10:00 a partire da domenica 24 maggio.

è previsto che ad accogliere i fedeli che intendono assistere alla S. Messa ci sia un gruppo di volontari, identificati con pettorina fluorescente, per regolare le entrate e le uscite dalla Chiesa.

Il Consiglio di Presidenza, valutate le prime esperienze, procederà a programmare la S. Messa prefestiva del sabato e eventuali altre messe, in funzione anche della disponibilità di volontari per la gestione logistica delle celebrazioni.

A questo proposito, invitiamo tutti coloro che volessero rendersi utili per questo servizio, di informare a fine messa i volontari presenti.

La Chiesa sarà aperta ai fedeli 20 minuti prima dell’inizio della celebrazione per poter svolgere in sicurezza tutte le procedure per l’accesso; i volontari saranno lì ad accogliere le persone, a gestirne l’ingresso in chiesa e a segnalare i posti da occupare.

…poche semplici indicazioni PER ACCEDERE ALLA CHIESA:

  1. Non si entra con temperatura superiore a 37,5°
  2. Indossare la mascherina
  3. Igienizzarsi le mani con disinfettante a disposizione (vale anche per chi intende accedere con guanti monouso)
  4. Mantenere la distanza di almeno un metro in tutte le direzioni
  5. Non fare aggregazioni negli spazi comuni.
  6. Entrare in Chiesa esclusivamente dalla porta centrale
  7. La disposizione dei banchi è stata modificata, sedersi come da posti assegnati all’ingresso
  8. I volontari indicheranno ai fedeli il posto che devono occupare per rispettare il distanziamento sociale, posto che sarà appositamente segnalato sullo schienale della panca.
  9. In caso di pioggia l’ombrello va portato con se.
  10. Esauriti i posti in Chiesa, i fedeli che non hanno potuto accedervi potranno sostare all’entrata, sempre rispettando la distanza di 1 m, e seguire il rito tramite altoparlante
  11. Al momento della comunione attenersi alle indicazioni
  12. Al termine della celebrazione i fedeli dovranno uscire dalle porte laterali, sempre rispettando la distanza minima di 1 m
  13. La raccolta delle offerte verrà fatta all’uscita della celebrazione e non durante l’Offertorio.

Per decreto del Vescovo Claudio in questo tempo non sono consentiti momenti di preghiera comunitaria quali: la recita del Rosario, il Fioretto, le Messe del mese di maggio nelle contrade, ecc.. Siamo consapevoli del disagio che si potrà creare nel rispettare queste regole, ma vi chiediamo di essere scrupolosi nel farlo: è per il bene di tutti e questo è il tempo in cui tutti noi siamo chiamati a fare qualche piccolo sacrificio, perché senza sacrificio non si costruisce nulla di solido e duraturo. Come ha detto il Santo Padre “nessuno di noi si salva da solo”: aiutiamoci come una vera comunità.

Il Parroco con il consiglio pastorale

Visita pastorale Vescovo Claudio

Domenica 12 gennaio: il vescovo Claudio viene a “casa nostra”!

 Siamo convinti che la visita pastorale si inserisce in un cammino della parrocchia, il momento in cui arriva può essere più o meno fruttuoso, ma comunque in maniera traversale va a toccare quanti in questi anni hanno aiutato la comunità a giungere in questo tempo, un grazie a loro!

Un grazie anche al vescovo Claudio che è venuto a casa nostra e la prima immagine che utilizziamo per raccontare questo incontro è la chiesa piena!

 Visita pastorale Vescovo Claudio

È stato bello ritrovarci con diverse motivazioni: chi perché direttamente coinvolto attraverso l’iniziazione cristiana, chi è chiamato per alcuni anni a tramutare il loro senso di appartenenza in servizio tramite il CPP e il CPGE, chi fa parte degli scout che aiutano nel ravvivare la parrocchia, chi per altri motivi o semplicemente per esserci.

È stato bello scorgere volti che avevamo perso di vista, è stata un’opportunità per sentirsi in tanti che in questa occasione si sono uniti nella gioia di camminare assieme.

È stato bello assaporare una Chiesa missionaria che poggia la sua consapevolezza sull’Eucarestia perché è lì che siamo convocati, “nella tua comunità” ha detto il vescovo.

Ma facciamo un passo indietro, nel pomeriggio alle 16.00 ha incontrato nella sala parrocchiale i membri del CPP e CPGE per un confronto.

Probabilmente tra alcuni di noi “addetti ai lavori” vi è rimasto un po’ di amarezza perché ci si attendevano delle direttive personalizzate circa il nostro operato, delle indicazioni future su come procedere in questo tempo. In verità esse ci sono state sotto l’invito di testimoniare ciò in cui crediamo senza paura di “perdere”.

La visita pastorale è un piccolo seme che vuol germogliare per farci comprendere a quale cambiamento siamo chiamati. Questa convinzione ce l’ha data il Vangelo e Gesù che passando per le strade ha cambiato l’epoca in cui era, l’ha cambiata come ha cambiato la vita di Zaccheo facendosi invitare a “casa sua”.

Infine il richiamo alla lettera ai Romani, Cap. 12, 10

“Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.”

Queste parole sono meravigliose perché indicano il fondamento di qualunque comunità.

Stimare gli altri è difficile perché significa rispettare i tempi di ciascuno accettandoli come sono senza provare a renderli come noi pensiamo dovrebbero essere.

Ci siamo poi spostati in chiesa per la celebrazione dell’Eucarestia domenicale preceduta da una foto di gruppo dei ministranti con il vescovo Claudio in cappellina.

Nel giorno in cui la liturgia ci invitava a riflettere sul battesimo di Gesù e quindi a ri-pensare il nostro battesimo in maniera adulta, riconoscendo l’azione dello Spirito che va testimoniato in maniera credibile nella nostra comunità, abbiamo accolto il vescovo Claudio, che veniva tra noi come fratello, padre e pastore.

Durante la Santa Messa è stato molto coinvolgente e sentito il momento dell’offertorio animato dai ragazzi che il 19 Aprile riceveranno i sacramenti.

3b

Due genitori portavano all’altare il pane e il vino, mentre un’altra famiglia ha fatto dono al vescovo, a nome di tutta la comunità, un cesto che conteneva cose per noi preziose, frutto di mani laboriose che tanto danno per il bene comune.

Infine i ragazzi, emozionati e felici, nel vedere per la prima volta il vescovo e soprattutto nel poter consegnare di persona le loro lettere. Nello scriverle ci hanno messo tutti i loro sentimenti, i lo4ro sogni, le loro ambizioni anche le loro insicurezze ma soprattutto cosa si aspettano nel ricevere i sacramenti.

Al termine della S. Messa il vescovo Claudio ha voluto fermarsi per vedere il presepe dal titolo “Il Tuo volto Signore io cerco” assieme ad alcuni componenti del gruppo che l’hanno preparato.

5Questo è formato da 13 papà che ormai sono da 10 anni che da ottobre e dicembre si ritrovano per creare il presepe.

Lo preparano ogni anno in modo diverso cercando di abbinare tradizione e attualità. Per questo gruppo avere ricevuto apprezzamenti e complimenti non solo da tutta la comunità, ma anche dal nostro vescovo Claudio, e stato da stimolo per continuare con entusiasmo a ritrovarsi per nuove creazioni.

 Ha concluso questa visita pastorale un rinfresco preparato e offerto dal circolo Noi nella sala parrocchiale, è stata l’occasione per scambiare quattro chiacchere in amicizia.

Infine l’ordinarietà in due sorprese e due atteggiamenti!

6Le sorprese ce le ha fatte il vescovo Claudio con due visite non in programma: la prima recandosi al bar del patronato gestito dai volontari del circolo Noi per un saluto ai presenti e con lo stesso intento è intervenuto alla messa delle 8 di mattino con un “voi che ci tenete venire a Messa presto…”

I due atteggiamenti ce li ha donati il nostro parroco don Armando: ospitando nella nostra parrocchia il vescovo che ritornava per riposare al termine degli incontri con le altre sette comunità sorelle di Cittadella e accettando di condividere con la pastorale familiare in diocesi alcuni momenti a conclusione della S. Messa per un riconoscimento al termine del biennio di formazione di giovani famiglie.

Una comunità che sa anche accogliere, avremmo voluto avere solo per noi il vescovo nelle poche ore concesse ma ci è stato chiesto di condividere…

A noi tutti è stata consegnata la Chiesa, questa nostra bella Chiesa!

A noi il compito del cambiamento!

Con una domanda sempre viva: per Chi lo facciamo?

Fidiamoci di Gesù e quando non ce la facciamo affidiamoci alla Sua Parola e torniamo all’Eucarestia, ritorniamo lì se vogliamo essere una comunità cristiana.

Camminiamo insieme…con TE

Camminiamo insieme con TeTi sarà capitato di dover fare un tratto di strada, che solitamente fai da solo, in compagnia; probabilmente ti sarà sembrato più corto, se poi lo hai fatto con qualcuno a cui vuoi particolarmente bene … il tempo e la distanza saranno stati ben diversi dalla solita routine.

È un po’ questo il senso della scritta che troviamo nella nostra chiesa per il periodo dell’avvento e, anche se realizzata principalmente per il cammino dei ragazzi dell’iniziazione cristiana, può essere provocante per noi adulti in quanto ci spinge a confrontarci sul nostro essere comunità cristiana.

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Il bene che c’è tra noi

Entrando nella nostra Chiesa di Pozzetto, troviamo subito un leggio che espone un quaderno sul quale siamo invitati a scrivere. E’ stato sistemato lì all’inizio dell’Avvento, con l’indicazione di scriverci considerazioni, episodi, preghiere e qualsiasi altra situazione che evidenzi il Bene presente in mezzo a noi. Da allora e fino ad oggi questo libro ha accolto molti messaggi da parte di tante persone, piccoli e grandi, tanto che il Consiglio Pastorale Parrocchiale, nell’ultima riunione, ha deciso di lasciarlo esposto per tutto il periodo della Quaresima e anche nel tempo successivo. Anzi invita a lasciare con gli scritti, anche qualche immagine, foto o altro che testimoni comunque il Bene che esiste intorno a noi.
E nonostante le apparenze, di Bene ce n’è tanto, anche vicino a noi, basta scorgerlo e lasciarlo emergere. Ci sono modalità diverse di Bene, situazioni e circostanze nuove con le quali rapportarsi, bisogni nuovi con cui misurarsi, possibilità di allargare lo sguardo su orizzonti inesplorati o semplicemente finora non considerati.
Anche il condividere il Parroco con una Parrocchia vicina è una situazione nuova. E’ un evento che ci interpella tutti, un’occasione buona per ripensare il nostro essere Chiesa in una realtà in movimento che, se a volte sconcerta, è comunque una formidabile occasione di revisione di comportamenti e di assunzione di responsabilità per tutti i fedeli laici. Siamo chiamati a fare ciascuno la propria parte perché la Comunità possa continuare a vivere la fede nella maniera più serena e gioiosa, condividendo anche con i fratelli e le sorelle della parrocchia di Ca’ Onorai iniziative educative e di formazione per ragazzi, giovani e adulti. Possiamo certamente scrivere ancora molte pagine di bene nel nostro quaderno, collaborando perché l’organizzazione pastorale sia più semplice per tutti, magari rinunciando a qualche pretesa in casa propria per consentire un servizio costruttivo rispondente alle nuove situazioni che avanzano. Noi laici siamo chiamati ad essere sempre più attivi e responsabili, ognuno con i propri talenti e le proprie capacità, orientati verso una direzione comune.